Cefalea: Salviamo i bambini

SALVIAMO I BAMBINI

Contributi da parte di afferenti alla Fondazione
Nicolodi M, Sicuteri F. 5 L-hydroxytryptophan can prevent nociceptive disorder in man ( 5 L- idrossitriptofano ha la capacità di prevenire patologie dolorose nell’essere umano) : In Heuter G et al (eds) Tryptophan, serotonin and melatonin. Advances in experimental Medicine and Biology, vol 467, 2000

Nicolodi M, Sicuteri F. Acetil- L- carnitine in behaviour and prophylaxis of migraine in children and preadolescents (acetil-L carnitina nel comportamento e nella profilassi dell’ emicrania nei bambini e nella preadoloscenza) . Cephalalgia 20(4) , 2000

Nicolodi M , Sicuteri F, Torrini A. Prevalence and features of chronic migraine in children in the period 1993-1995 versus the period 2001-2003, claim for aid (La numerosità dei soggetti con cefalea cronica infanto-giovanile nel periodo 1993-1995 confrontata a quella del periodo 2001-2003:una richiesta d’aiuto) . J Headache and Pain , 2004

M Nicolodi, Torrini A . CNS basic defect: its non invasive measurement in childrenJ ( Alterazione del CNS evidenziate con sistema non invasivo nei bambini) Headache and Pain, 2004

M Nicolodi, A Torrini Eating disorders in children and adolescents suffering from migraine: the need to watch over (Disturbi dell’ alimentazione nei bambini e negli adolescenti emicranici: necessità di sorveglianza) J Headache and Pain, 2004

DALLA CONVENZIONE DELL’ ONU SUI DIRITTI DELL’ INFANZIA

NOTA nella convenzione viene usato il temine “children” che dovrebbe essere tradotto in “bambini e adolescenti” e descrive gli individui d’età inferiore ai 18 anni (ex. articolo 1) . Qui tradurremo il termine con “bambini e ragazzi”.

TUTELE

1- Diritto alla vita (ex articolo 6)
2- Diritto alla salute (ex articolo 24)
3- Diritto d’esprimere la propria opinione (ex articolo 12)
4- Diritto di essere informati (ex articolo 13)
5- Diritto a ricevere, in via primaria, tutela degli interessi in ogni circostanza (ex articolo 3)

Questi i diritti tutelati che ci impongono monitoraggi periodici delle condizioni. Monitoraggio che noi redigiamo per quanto riguarda le patologie di nostra pertinenza così come per le patologie dipendenti e da queste e le comorbilità quali i disturbi del comportamento e della condotta sociale

L’ultimo aggiornamento pubblicato era pertinente
– L’impennata drammatica della forma cronica nei ragazzi *
– I disturbi dell’alimentazione nei ragazzi cefalalgici *
– Prevalenza di comportamento sociale e familiare aberrante nei ragazzi cefalalgici

In particolare, la pubblicazione dei dati che registravano un drammatico incremento di cefalea cronica nei ragazzi si sono associati ad una richiesta d’aiuto presso tutti : Enti pubblici e privati. Qualsivoglia intervento ci pareva importante poiché eventi così rilevanti durante la vita scolastica e spesso entro il periodo della scuola dell’ obbligo abbiamo visto cambiare fondamentalmente le scelte dei ragazzi ed il loro approccio con la vita. Questo si chiama cambiare il destino d’un ragazzo e non certo in senso positivo. Se si cambia in senso negativo il destino di molti ragazzi si cambia in negativo il domani. Non vogliamo renderci colpevoli e continuiamo la nostra missione di rilevamento dei danni, di denuncia dei danni. Perché se interviene cefalea di una qualche serietà vi sono indotti negativi certi
– i ragazzi affetti perdono rendimento scolastico e/o sociale
– intervengono alterazioni nei rapporti interpersonali e la gestione di se stessi diversifica in senso negativo
– si possono configurare manifestazioni caratteriali /sociali aberranti

Tutta questa cascata d’eventi potrebbe essere fermata all’ origine prevenendo ogni evento poiché esiste la possibilità di stabilire, anche se in modo non definitivo, la predisposizione del ragazzo. Ricordiamo di fatti che questa è una patologia eredogenetica.

Ricordiamo ancora che abbiamo validato mezzi per prevenire tale evento in età giovanissima. Tali studi , che abbisognano di oltre 20 anni per aver concretezza sono stati condotti su un campione di oltre 500 ragazzi. I risultati ci dicono che abbiamo aperto una strada che non è remunerativa ma che salva molti giovanissimi destini.
I ragazzi sono il domani del mondo, questo ci pare abbastanza remunerativo

I nostri sono i bambini del mondo quanto gli altri Nell’aiutarli aiuteremo le speranze di un domani migliore

IL MODELLO DELLA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA
L’aggressivita come condizione per ottenere il primato è uno dei capisaldi della nostra società. In effetti già fin dalle prime classi scolastiche il bambino impara l’importanza del giudizio che discrimina ed è da qui che scaturisce una gerarchizzazione che si basa sull’intelligenza e ancor più sulla prontezza, sulle capacità. Il bambino, il ragazzo presto impara che bisogna partire bene armati o, ad ogni modo, armarsi per sopravvivere. Questo punto di vista trova molte e differenti radici
Intanto deriva dall’ evoluzionismo darwininano in cui è stabilito che l’emergere è riservato ai più forti, ai più adatti all’ambiente. Stimoli analoghi sono giunti dal marxismo per cui si è propugnata la lotta per l’elevazione della classe sottomessa e questo ha dato vita a maggior aggressività nelle classi di elité. Anche per certa psicanalisi l’aggressività è insita già nel bambino.
IL MODELLO DELLA VOLONTA’ ALLA PROTEZIONE
Ci proponiamo qui di non puntare sui fattori che disaggregano e tra questi la malattia che crea casta e razza diverse: i sani e i malati, chi ha un futuro, chi invece ha un futuro in pericolo, chi può e chi poi non potrà
Ci proponiamo come soggetti che agiscono per il massimo inserimento sociale in due modi. In primo luogo facendo leva sul tessuto sociale e familiare. In secondo luogo facendo sì che gli adolescenti evolvano un rapporto di protezione verso i più piccoli poiché solo un ragazzo infine può conoscere con sicurezza il cuore, la voglia di vita, il timore, le paure di un bambino.
Noi possiamo essere lo strumento attraverso cui la discriminazione “sano contro malato potente contro impotente” non avvenga, ma quando la malattia è in atto desideriamo che vi sia la tutela di un ragazzo che sia vicino al bambino , pronto a far gruppo con il bambino perché questi si senta sempre, anche durante la cura, accompagnato da chi sa tutto del suo linguaggio e non pretende niente.
Molti adolescenti, molti ragazzi sono pronti a difendere con noi i bambini perché non si sentano soli o facili da aggredire. A noi adulti la responsabilità di ascoltare i problemi prima che divengano discriminazione sociale.

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