Stress e Cefalea

Perché è importante parlare di stress in caso di cefalea o di fibromialgia primaria?

Perché lo stress va a intaccare proprio i meccanismi che sono già critici in queste due patologie dolorose. In sintesi, va a forzare su meccanismi e sostanze , dette trasmettitori, di cui il cefalalgico ed il fibromialgico sono eredo-geneticamente deficitari , come ad esempio il sistema della serotonina o sono caratterizzati da già larga produzione di alcuni radicali liberi o da propensione all’alterazione dei bioritmi e dell’HPA.

Stress ma cosa è e che effetti fa?

Ma cos’è lo stress ? Lo stress è stato individuato dall’endocrinologo Seyle nel 1936. Con il termine Stress si intende la risposta psico-fisica dell’ essere umano, che è organi + pensiero/emozioni, quando deve rispondere a sollecitazioni (in inglese “stressor”). Le sollecitazioni possono venire dall’ambiente esterno o anche interno. Ogni sollecitazione o stressor, che dir si voglia, va a “disturbare” un equilibrio preesistente dell’insieme organi+pensieri e con questa modalità l’essere umano cresce e si evolve. In questi termini pertanto lo stress è una condizione assolutamente necessaria al vivere poiché non è prevedibile una condizione in cui ci sia vita associata a assoluta immobilità degli eventi , quindi vi sia sterilità ambientale e/o mancanza di ogni relazione con l’ambiente. Lo stress è quindi nella storia dell’evoluzione e dell’adattamento. Storia che talvolta ha esiti buoni o buonissimi oppure cattivi o anche pessimi. Ecco, dalla riuscita della risposta, dell’evoluzione che ne deriva, si stabilisce se quello è stato uno stress (in italiano una sollecitazione) buono o cattivo. Più corretto sarebbe capire se, rispetto a quella data sollecitazione che denomineremo X, il nostro insieme organi+ pensieri +mozioni ha dato/ ha potuto dare una buona risposta oppure ha dato una cattiva, non adeguata risposta. Gli stimoli di per sé sono stimoli, le risposte sono giuste o sbagliate, buone o cattive, di crescita o di danno a sé stessi.

Quali sono gli stressor cioè le sollecitazioni che possiamo ricevere/subire? 

Gli stimoli che agiscono sulle nostre emozioni.

Gli stimoli che impattano i nostri poteri immunitari  ( teniamo sempre conto che se l’essere umano è organi+ emozioni  è altrettanto  vero che  non è solo pensiero o solo emozioni) . Tra quanto a risulta una sfida alle nostre potenzialità immunitari vi sono non solo tutti gli agenti patogeni, ma anche le emozioni o la stanchezza/il logoramento fisico. Ma anche i   disordini alimentari – si discute ancora se  chi nasce prima sia lo stress o l’ obesità : comunque è un circuito vizioso. Polluzioni  aeree ambientali : Es Ozono. Lo stress ossidativo cerebrale.  Ageing, ipertensione arteriosa, stati emozionali di difficile gestione e di discreta durata. Il Super-uso di alcolici o le droghe.

Ci si può adattare, cioè chiamare in campo forze che bilancino  il movimento verso la negatività, oppure si può dopo aver preso nota della novità  e aver fatto resistenza – quasi tutti facciamo così –  si  può continuare a combattere producendo  un eccesso di ormoni come se si fosse in lotta perenne di trincea. 

Questo atteggiamento di resistenza a oltranza porta allo sfinimento  per esaurimento organico- emotivo. Questo è  il punto peggiore dello stress.

Se questo è lo stress a noi con la cefalea , a noi con la fibromialgia che ci importa dello stress?

E certo che c’importa e molto. 

L’esaurimento da stress infatti non è da confondersi con la  sollecitazione transitoria, momentanea,  di un attimo. E’ uno stato prolungato in cui  molti sistemi endocrini che regolano  i nostri equilibri ormonali, ma non solo quelli, saltano.

Vediamo  di esaminare la situazione.

In caso di stress si ha un ‘alterazione dei ritmi, dei bioritmi dei vari ormoni,  un’alterazione  delle quantità del cortisolo  che è un ormone  fondamentale di sopravvivenza

  • L’incremento di corticosteroidi induce un aumento della gittata cardiaca,
  • Aumenta la glicemia,
  • Il cortisolo entra anche nel ritmo sonno veglia  che pertanto viene alterato da variazioni di questa categoria d’ ormoni
  • Influenza muscolatura (debolezza muscolare, tessuto osseo (osteoporosi)
  • Influenza il sistema immunitario (depressione di moti processi – migrazione dei neutrofili- e linee dell’immunità , induce apoptosi cellule T e produzione di anticorpi anti-cellule B)

Da questo possiamo comprendere che un a sollecitazione a lungo termine crei dei serie variazione del sistema ” essere umano”.

Come si svolge la risposta allo stress

Chi e cosa fa scattare il grilletto che produce il fenomeno stress

Lo stress attiva il sistema nervoso autonomo che è quello che  guida il funzionamento di tutti i nostri organi. E’ il sistema responsabile di farci venire il batticuore, quello che ci fa  combattere o scappare per la paura, quello che regola i nostri ormoni. Il pacemaker di questo sistema  è  l’ipofisi

-L’ipofisi viene raggiunta dalle informazioni  dell’amigdala  che è la “centralina di connessione” di processi come: emozioni (paura rabbia, mantenimento del territorio, difesa del proprio territorio), memoria, comparazione degli stimoli, elaborazione degli stimoli. L’amigdala, in sintesi  scannerizza ogni sorta di stimolo  e scatta – come se fosse un grilletto- per input registrati da molteplici aree del cervello

-Se l’amigdala è “cabina di regia” dello stress  perché  legge gli stimoli e li traduce  trasformandosi quindi in un grilletto, qual è  la canna che fa fuoco ? E che fuoco fa?

-La canna da fuoco  è il sistema HPA (asse ipotalamo- ipofisi-surrene)  che “spara ormoni” e   il bersaglio sono   i nostri organi ed apparati

Vediamo di conoscere i protagonisti della  “Regia e dell’  Aiuto Regia” dello Stress:  Amigdala,  Area ipotalamica, Talamo, che è area strategica in cui confluiscono tutte le informazioni sensoriali: udito , vista, ma è anche importante per la memoria ed il mantenimento del ritmo sonno-veglia (Nota anatomica: dall’amigdala partono  vie di output che raggiungono l’ipofisi- il nostro pacemaker delle nostre funzioni vitali: battito cardiaco, funzioni intestinali, etc.; vie dorsali che son rappresentate dalla stria terminalis  che proietta all’area settale e all’ipotalamo ,  vie ventrali  che raggiungono aree settali – le aree settali servono a far parlare i due emisferi del cervello,  a coordinarli)

Vediamo cosa avviene  dopo l’attivazione del sistema HPA e del sistema autonomo il cui “comandante ”  è anche il  il “boss” dell’HPA: l’ipotalamo.  Succede che si accendono  aree strategiche per la vita stessa e ne risultano effetti multipli che intrecciano e mescolano i loro corsi a  creare un’unica  cascata che può essere travolgente.

  1. attivazione di muscoli, attivazione cuore pressione  arteriosa (sistema cardiovascolare va sotto pressione)
  2. incremento di glicemia, liberazione di zucchero nel sangue, incrementa la produzione di succhi gastrici-gastrite
  3. si innescano le vie cataboliche  che  distruggono le grandi molecole del nostro organismo. Esempio del catabolismo è quello che avviene a livello muscolare. Perché sotto carico di cortisolo , come  di cortisone esogeno, si attiva la neoglicogenesi  e allora non si va a  prendere l’energia dov’è   ma la si crea immediatamente.  Per fare più in fretta possibile. In questo modo per esempio non si utilizza il glicogeno (fonte  interna di energia) ma  si bruciano direttamente le proteine del muscolo realizzando  un “autocannibalismo d’emergenza”.
  4. il  catabolismo muscolare  può essere , insieme all’attivazione del sistema vegetativo , alla base  di  disturbi dell’apparato digerente come disfagia, problemi gastrici e biliari, predisposizione a  epatite virale, a pancreatite infettiva etc.
  5. Quando il  livello di cortisolo, di corticosteroidi dura  un po’ troppo il complesso  cortisolo-recettore entra dentro la singola cellula e rende difettosa la trascrizione genetica
  6. Sotto stress, a dispetto dell’autocannibalismo citato si tenta di attingere anche dalle riserve di glucosio e questo lo si fa  attraverso l’ incremento di glucagone  che per esempio aumenta nel digiuno  e il cui incremento è concomitante  sia con un modo diverso della cellula di attivarsi sia con  l’insorgenza di   mal di testa  molto severi.

Caleri D, Nicolodi M, Andreini R, Curradi C, Sicuteri F. Effects of glucagon on plasma cyclic AMP in headache sufferers. Cephalalgia. 1987;7 Suppl 6:151-3. doi: 10.1177/03331024870070S647. PMID: 2832061. PubMeD

In effetti sotto stress,  che può concretarsi in un’ infezione come uno stato emotivo importante,   si hanno importanti variazioni di  cortisolo, adrenalina, glucagone, growth hormon (ormone della crescita che declina con l’età dopo i 60)  

  1. Ma sotto stress si  registrano anche altre importantissime  variazioni. Un evento molto importante risulta essere “la compromissione del sistema immunitario”
  2. E notiamo che la compromissione del sistema immunitario si associa a un problema che  vedremo subito come estremamente rilevante anche nel meccanismo  che porta al deficit di serotonina e  quindi al dolore. Si associa cioè ad impoverimento stress-mediato di triptofano. Questo può  indurre alti livelli di  indolamina 2-3 diossigenasi capace di inibire  la risposta dei una categoria di cellule  molto importanti nel garantire l’immunità:  le cellule T del sistema immunitario.
  3. Sotto stress cronico si registra diminuzione della disponibilità della serotonina. Durante lo stress acuto si rileva alterazione di alcuni recettori specifici per la serotonina (5HT1)
  4. Incremento dell’acido quinolinico e della kinurenina  che sono le vie alternative di sintesi battute quando l’organismo non riesce a produrre normalmente la serotonina e la  melatonina che si  ha essere un derivare dalla serotonina sotto l’azione della S-adenosil metionina (SAMe) Il deficit di  serotonina e melatonina è  severamente  amplificato nell’organismo dei cefalalgici che abbiamo dimostrato essere deficitari di SAMe, aminoacido ovunque presente nel corpo umano, che è un vero regista di tanti processi biochimici tra cui la formazione  quindi della quantità di  neurotrasmettitori come serotonina, melatonina , dopamina adrenalina.     

Azione delle Sostanze  Che si producono  sotto Stress al Posto della Serotonina e Melatonina

  • Azione sui mitocondri (polmoni della cellula) Acido  Quinolinico= Killer,  Acido  Chinurenico = Supporter
  • Azione Dolore: Acido chinurenico , o meglio  i metaboliti delle vie della chinurenina subiscono alterazioni specifiche  e giocano un ruolo nel  determinare patologie dolorose neurogene centrali, nel cui novero rientra la cefalea primaria ( Int J Mol Sci 22(20) 2021), disturbi della memoria e disturbi del sonno. In effetti, l’ Acido chinurenico  è stato individuato come nuovo, ma importante protagonista  di molti problemi di deficit di memoria e  disturbi del sonno (Sleep 40(11)2017)
  • Azione Dolore: l’acido quinolinico  aumenta i radicali liberi ossidanti e inibisce  gli enzimi antiossidanti ( il glutatione, il coenzima Q,  gli enzimi  superossido dismutasi e catalasi).
  • Gli effetti della scarsità della coppia serotonina/melatonina, l’amplificarsi della disponibilità di acido chinurenico  risultano nell’esperienza  di : Depressione, Ansia, Dolore e Dolorabilità e Disturbi del sonno.
  • Disturbi del sonno = Caratteristica  in questi casi  l’inefficienza delle slow waves (I sonno a onde lente )  che è prodotto dai neuroni che funzionano  con la serotonina. Questo è il sonno più profondo. E il sonno  che si definisce altamente neuroprotettivo. Come dicevano i nonni e bisnonni “ il  sonno protegge e rigenera il cervello “. Questo tipo di sonno – non le fasi REM del sogno- sembra in questa rigenerazione davvero   importante (J Neurosci. 40-45: 2020)
  1. Lo stress dà luogo ad aumento delle dei radicali liberi: ROS , radicali liberi dell’ossigeno e RNS, radicali liberi dell’azoto. I radicali liberi sono legati all’ageing, all’ipertensione arteriosa ma anche a condizioni emozionali difficile da gestire. I ROS hanno una valenza comprovata nel dolore acuto , sebbene vi siano studi che ne indicano il coinvolgimento nella cronicizzazione del dolore stesso. RNS (radicali liberi dell’azoto)- Nitrossido (NO) Sia le malattie da virus o da batteri, sia lo stress emozionale sono stimoli capaci di evocare produzione di radicali d’azoto tra cui il più noto e studiato è il Nitrossido (NO). Moltissimi sono i dati che concorrono ad indicare come il Nitrossido (NO), sostanza volatile che si libera durate la trasmissione neuronale e potente mediatore cellulare ubiquitario, sia da intendersi come molto importante nei processi immunitari (Nature Medicine 2: 1996). Il Nitrossido (NO) spesso utile – per esempio rilassa i vasi-, non sempre è benevolo con chi ha cefalea e fibromialgia. In effetti si è visto che i suoi livelli più alti coincidono con le crisi più severe della cefalea, con i periodi più dolorosi della fibromialgia.

In conclusione a questi 10 punti  si può dire che, sotto stress  si costituisce un circuito vizioso che , in soggetti  eredo-geneticamente predisposti ha esito in:

a) Dolore del corpo , quindi algie craniofacciali e cefalee, e/o fibromialgia primaria, stanchezza, disturbi del sonno,  dolori intestinali e  gastrici . Come anche a in

b)  condizioni associate a dolori dell’anima o della mente: depressione, ansia ed oltre.

 In sintesi con una “ribellione degli equilibri dell’ essere umano”.

Nicolodi M, Sicuteri F. Fibromyalgia and migraine, two faces of the same mechanism. Serotonin as the common clue for pathogenesis and therapy. Adv Exp Med Biol. 1996;398:373-9. doi: 10.1007/978-1-4613-0381-7_58. PMID: 8906292. – PubMed

Bradykinin and cerebral circulation: selective non-receptor interaction with histamine and serotonin through the system of nitric oxide. – Abstract – Europe PMC
M Carmignani, F Sicuteri, M Nicolodi… – International journal of …, 1997 – europepmc.org
Bradykinin, histamine and serotonin were the most active physiological agonists in

Relazioni tra stress cefalea e fibromialgia in 3 punti

  1. Dato di Base: Lo stress, che originariamente implica  necessità di azione a fronte di stimoli, mette in campo molte strutture che si debbono coalizzare per dare una risposta che sia  adeguata
  2.  In una lista sintetica di  sistemi che registrano difficoltà alla miglior risposta  nei cefalalgicici e nei fibromialgici sono       

a) Il precario livello d’attività dei sistemi serotoninergici che  condiziona una  genetica predisposizione all’ iperalgesia/allodinia , cioè al dolore cronico      

b) Una scarsità di sostanze che risultano  cardinali per poter produrre serotonina, melatonina dopamina, e che quindi portano sempre più vicino alla criticità sia i sistemi di difesa dal dolore, detti sistemi di analgesia, sia i sistemi che cooperano al ritmo sonno veglia e al mantenimento dell’umore buono.

c) Le sostanze che si vengono a formare in risposta allo stress sono anche genitori o markers del dolore

Cosa  è il risultato?  Ne risulta che per natura, in via eredo-genetica, i cefalagici e i fibromialgici   vivono sempre in condizione psicofisica che ha diversi aspetti neurochimici simili allo squilibrio indotto da stress. Pertanto l’intervenire dello stress può avere effetti particolarmente penalizzanti  in questi soggetti che  non sono equipaggiati da validi sistemi di difesa;  se ne deduce quindi che in questi soggetti si dovranno porre le migliori strategie preventive e non sottoporre l’organismo a situazioni, anche farmacologiche,  che rassomiglino alle condizioni di stress (per esempio ad eccesso di corticosteroidi) pena cronicizzazione del dolore e/o di altri dissesti dell’HPA e del sistema autonomo.