Perché ho mal di testa?

Sono qui assenti lesioni che si documentano con immaginografie convenzionali come TAC e Risonanza Magnetica. Se vi sono lesioni visibili a questi esami non si tratta di mal di testa comunemente inteso, ma di una forma patologica che può o può non avere tra i suoi sintomi anche il mal di testa.

La forma più conosciuta è quella che poi non di rado può diventare cronica, l’emicrania

Il mal di testa ha un’importante caratteristica: è eredo-genetico.

L’ereditarietà è multifattoriale, dipende quindi da una serie di piccole alterazioni del genoma

Cosa si eredita di questa cefalea per via genetica?

Un’alterazione dell’equilibrio dei sistemi neuronali che devono trasmettere i segnali sensitivi-dolorosi e una scarsa efficienza dei sistemi che, in natura, modulano queste percezioni. Questi sistemi di modulazione del dolore si chiamano sistemi dell’analgesia e sono fondamentali per permettere all’individuo di sopravvivere ed agire in condizioni di dolore Non è privo di significato che i neurotrasmettitori di questi sistemi di analgesia, “i carburanti” che rendono attivi questi sistemi siano gli stessi che garantiscono “lanalgesia dell’anima”, che quindi garantiscono contro i malumori pesanti che possono arrivare a chiamarsi depressione

Queste sostanze sono, per esempio, la serotonina, la dopamina, gli oppioidi endogeni, i cannabinoidi

Il fatto che queste sostanze si vedano protagoniste anche nel mantenimento del “buono stato d’animo” sottolinea come l’essere umano sia ovviamente non fatto di sola materia né fatto di pura anima, come sappiamo per esperienza e la scienza ribadisce. Si sa che tutte le malattie sono influenzate dai dolori dello spirito: quando la vita ci è contro o così appare alle nostre percezioni, di conseguenza si alterano pressione sanguigna, digestione, si accentuano tutti i dolori, diminuiscono le difese immunitarie. Ecco la cefalea non è diversa dalle altre patologie ed i peggioramenti trovano il bersaglio finale negli organi e strutture più fragili.

L’ereditarietà il problema genetico

Che espressione clinica, che manifestazione ha quello che si eredita?

Si eredita una condizione di iperalgesia/allodinia. Condizione per cui l’organismo risponde in modo amplificato a stimoli sensitivi-dolorosi ed anche a stimoli che, per loro natura possono o potrebbero, in chinon ha ereditarietà di questo tipo, esser perfino piacevoli: talvolta la pelle, la radice dei capelli può esser facilmente dolente e così anche una carezza si trasforma in dolore La condizione di iperalgesia/allodinia non solo è il terreno della cefalea, ma determina l’abbassamento delle soglie del dolore a livello gastrico o intestinale. Così può accadere che insieme all’emicrania si erediti uno stomaco “delicatissimo” , un intestino ”irritabile” Questi segni sono molto evidenti fin da ragazzini anche in soggetti che non sviluppano cefalea severa, ma per esempio fibromialgia primaria.

Nicolodi M, Volpe AR, Del Bianco PL, Sicuteri F. Inheritable and acquired hyperalgesia associated to abnormal opioid receptor set-up seem to act as opiate addiction preventors. Int J Clin Pharmacol Res. 1997;17(2-3):85-8. Pub Med


Nicolodi M, Sicuteri R, Coppola G, Greco E, Pietrini U, Sicuteri F. Visceral pain threshold is deeply lowered far from the head in migraine. Headache. 1994 Jan;34(1):12-9. doi: 10.1111/j.1526-4610.1994.hed3401012.x. PMID: 8132435.PDF) Migraine, daily chronic headache and fibromyalgia in the …
https://www.academia.edu › Migr...PubMed

La questione dell’epigenetica

Come i fattori epigenetici influenzano la cefalea? Intanto cosa si intende per modificazioni epigenetiche?

L’epigenetica si occupa dei cambiamenti che influenzano il fenotipo (il soggetto fatto dalla genetica + influenze ambientali) senza alterarne il corredo genetico. Rappresenta quindi le variazioni che tanti fattori dell’ambiente determinano. E’ meccanismo d’intersezione fra fattori ambientali e corredo genetico. Si potrebbe dire che i meccanismi epigenetici “ rappresentano il come le nostre cellule ricordano – o talvolta tentano di dimenticare- l’impatto dell’ambiente: impatto fisico ed emotivo”.

Le esposizioni all’ambiente in grado di influenzare i geni sono tante e possono riguardano: nutrienti e /o tossine a cui ci si trovi esposti e il livello di stress a cui si è sottoposti sia nella prima infanzia che negli anni successivi.

Le modificazioni epigenetiche possono, a seconda del tipo, incrementare o sopprimere la trascrizione di un’ informazione attraverso una varietà di meccanismi (pathway): la metilazione del DNA, le modificazioni degli istoni e i microRNA (miRNAs).

Le variazioni pertinenti l’epigenetica possono essere ereditate. Tali variazioni possono essere reversibili. Questa è la ragione per cui non alterano il corredo genetico in via definitiva

epigenetica

La metilazione è considerata come un meccanismo di “silenziamento genico”, processo fondamentale durante lo sviluppo, poiché consente di creare pattern di differenziazione cellulare stabili ed ereditabili. Queste modifiche non sono irreversibili , per questo non alterano i geni, però rendono i geni più o meno “visibili e “leggibili”

Negli emicranici abbiamo rilevate alterazioni importanti concernenti la transmetilazione

Sicuteri F, Nicolodi M, et al. Possible transmethylation impairment in migraine., London, 1988

E’ concettualmente corretto che le condizioni di emicrania alterino l’epigenetica e che tale alterazione consista circolo vizioso che va a concretarsi in un incremento del’ eccitabilità neuronale e quindi verso uno stato di massima predisposizione al dolore. In effetti questi fattori sono l’interazione tra fattori ambientali, il “vissuto” ed il corredo genetico (genotipo). Il genotipo e le sue variazioni epigenetiche sono grandissima parte del modulo secondo cui noi ci adattiamo – bene – male – malissimo fattori/eventi derivanti dall’ derivante dall’ambiente: dall’ecosistema , dalle emozioni.

Boccuni M, Del Bene E. Del Bianco PL, Sicuteri F, Cangi F, Curradi C, Nicolodi M, Poggioni M, Sicuteri R. Quaderni di medicina del lavoro e medicina riabilitativa, Fondazione Clinica del lavoro, IRCCS, Pavia, 1993

Visto che le variazioni epigenetiche sono ereditabili ne deriva che i fattori ambientali quindi andrebbero modulati per le generazioni future e questo si potrebbe fare programmando una vita sostenibile . Il controllo del singolo fattore ambientale per contenere il numero degli attacchi dolorosi non sembra una pratica che dia frutti generosi visto il tipo di vita che conduciamo e l’ambiente in cui viviamo per cui evitare uno stressor sarà facilmente soppiantato da un altro agente di stress, che potrà essere ambientale, alimentare, climatico o derivare dall’ d’interazione sociale e dall’ antagonismo sociale

Cosa ormai si sa non essere la causa della cefalea?

Quanto sopra esposto indica un meccanismo genetico ed epigenetico della predisposizione al dolore causato da un deficit dei sistemi di controllo dei segnali sensitivo dolorosi che diventano ridondanti. E’ un dato di fatto su cui ormai tutti i ricercatori convergono

Quindi i ricercatori sono unanimi nel dire che il dolore della cefalea non è di origine vascolare, ribadendo così quanto aveva detto da Federigo Sicuteri fin dal 1959 e poi continuamente provato con dati sperimentali e osservazioni cliniche.

Federigo Sicuteri – International Headache Society
https://ihs-headache.org › people
Serotonin in the central headache theory was the leif-motif of his research.


Nicolodi M, Sicuteri F. Triptans. A support to the central link between serotonin and acetylcholine in migraine. Adv Exp Med Biol. 1999;467:183-9. PMID: 10721055.
PubMed

Nicolodi M, Del Bianco E. Sensory neuropeptides (substance P, calcitonin gene-related peptide) and vasoactive intestinal polypeptide in human saliva: their pattern in migraine and cluster headache. Cephalalgia. 1990 Feb;10(1):39-50. doi: 10.1046/j.1468-2982.1990.1001039.x. PMID: 1690601.Traduci questa pagina PubMed

Universo del Corpo Treccani Cefalea Sicuteri Nicolodi, 1999

Cannabinoids suitable for migraine prevention – European …
29 giu 2017 — … at the 3rd Congress of the European Academy of Neurology (EAN). A research team led by Dr M Nicolodi investigated..https://www.neuro-central.com/ean-2017-cannabinoids-suitable-migraine-prophylaxis/

Goadsby P. et al Pathophysiology of Migraine: A Disorder of Sensory Processing , 2017

Lipton presidente della Società Americana per lo studio delle Cefalee, nel periodo 2000-2002, nel 2019 dice:- “ We once believed that migraine-specific drugs had to constrict blood vessels to be effective, based on the vascular theory of migraine,” (Lipton MedPage Today.) “Ergots and triptans constrict blood vessels. Gepants do not constrict blood vessels. The effectiveness of gepants is another nail in the coffin of the vascular theory of migraine.”

Una volta si credeva che i farmaci per l’emicrania dovessero stringere i vasi per esser efficaci basandoci su una “teoria Vascolare” ha detto Lipton su Medical Pages “ Gli ergot ed i triptani costringono i vasi. I gepanti non costringono i vasi. L’efficacia dei gepanti è un ulteriore chiodo sulla bara della teoria vascolare “

Il dolore della cefalea trova origine in alterazione del corretto bilanciamento tra trasmissione del segnale sensitivo doloroso e vie che in natura dovrebbero tamponare questa sensazione e che in queste forme patologiche sono invece ereditati come “fragili” .

Su tale fragilità possono poi insistere altri fattori concomitanti, tra cui lo stress.

La prova dell’origine centrale non vascolare del dolore

La riprova di questa impostazione non vascolare , ormai condivisa da tutti i ricercatori, sta proprio nelle caratteristiche delle nuove categorie di farmaci: i ditani, i gepanti che sono caratterizzati da minimo interessamento vascolare; i gepanti anzi, al contrario, possono dare vasodilatazione.

L’interesse si focalizza sui trasmettitori che portano il segnale sensitivo doloroso alla nostra “centralina di decodificazione, cioè “ ad aree specializzate del cervello”

Perché viene la cefalea e cosa si può fare in 5 punti

  1. questa è una malattia eredo-genetica , ma questo non deve spaventare perché non è legata , come si è detto alla mancanza di un gene. Si ha invece una scarsità di espressione , un’ anomalia di espressione, ma non un’ alterazione profonda o addirittura una mancanza di parte del corredo genetico.
  2. si può asserire che il suo essere una malattia genetica ed ereditabile la accosta a tutte le altre malattie (diabete, pressione alta, artrosi) dove la parola genetica non fa paura
  3. per molte vie i sistemi deficitari possono essere ripristinati per esempio con una “up-down regulation” recettoriale, il che, in linguaggio tecnico, significa che si può rendere più appetibile/fruibile quel poco che il nostro corpo riesce a produrre in proprio.
  4. si possono supplementare le sostanze mancanti ma mai lo si può deve fare in termini pesanti che inducono un ulteriore decremento delle residue funzionalità spontanee e naturali. Questa riduzione di “patrimonio” sappiamo che può aumentare se introduciamo “prodotti completamente sostitutivi” quindi non finalizzati al ripristinare del funzionamento , ma a un temporaneo “make-up”.
  5. si deve tenere conto che oggi è oggi è noto come il sistema nervoso ,abbia le possibilità , non immaginate sino a pochi decenni fa, di auto-risanamento attraverso la neuro-plasticità. Su questa caratteristica si deve puntare perché il nostro sistema nervoso, la nostra “centralina di comando”, ha questa importante marcia in più sia per il peggioramento, ma anche per la ripresa indotta da terapia rispetto ad altre strutture come cuore od ossa che hanno minori risorse “spontanee” disponibili.