potrebbe essere sani invece che malati, si potrebbe vivere evitando il dolore invece che essere sofferenti per una vita intera? Si, molte cose sono possibili se sappiamo come poter rispondere alle alterazioni indotte dallo Stress che è indotto dall’ ambiente , incluse le condizioni ecologiche, e se sappiamo come ottimizzare le caratteristiche genetiche
Per fare un programma bisogna saperequindi : a) come noi funzioniamo, b) perchè siamo giunti in a determinate condizione di salute fisica e psicologica cioè come siamo realmente qual è esattamente la nostra condizione tenendo conto che, quali esseri umani, siamo sempre un essere umano di organi de emozioni
Tante patologie dell’essere umano, in particolare cefalea e fibromalgia, sono legate a una ereditarietà poligenica. Allora può sorgere la domanda: Quello che siamo dipende dalla nostra genetica? Insomma dal nostro destino?
La risposta veridica è che dipende in ragione almeno del 30% dalla genetica, ma dipende da quello che ne facciamo al 60-70%. Quindi la programmazione delle risorse è fondamentele
E’ allora importante sapere come si può valutarte il patrimonio di cui siamo dotati ed implementarlo. A quest’implementazione devono servire le cure, le terapie
-Che ruolo hanno gli Esami Medici nell’ indirizzare la cura del nostro stato di salute?
Gli esami, più attuali possono rappresentare non solamente uno strumento per constatare la malattia, ma uno strumento per evidenziare fragilità da diminuire e i punti di forza da sviluppare/ incrementare con lo scopo non solamente di risanare transitoriamente, per breve tempo, ma per costruirsi un buon futuro, per organizzarsi a fronte di stress e malattie (che sono tante, quasi tutte) in cui lo stress abbia un ruolo.
Gli esami di nuova generazione sono quindi da impiegare per modificare le risposte distruttive di equilibri dovute a stress sia ambientale sia emotive sia indotte da patologie, come, ad esempio, le infezioni virali.
Cosa possono dire e rilevare gli esami convenzionali, non nuovi (1960-1980) ? Quali sono e a cosa servono ?
Gli esami sino ad ora erano gli ematochimici che servono a evidenziare la presenza ed il livello di sostanze presenti nel sangue. Sono utili al fine di concretare diagnosi di malattia, sono utili al fine di monitorizzare alcune terapie per sapere se l’ organismo riesce a superare una fase di grande criticità. Sono analisi effettuate su campioni di siero da sangue venoso
- Transaminasi, fosfatasi, enzimi utili per accertare la presenza o meno di malattie epatiche, colinesterasi, chinasi, transpeptidasi, cardiache o muscolari
- proteine totali, con le diverse frazioni (albumina, α1-globuline, α2-globuline,
- bilirubina;
- colesterolo e trigliceridi;
- glucosio;
- elettroliti del siero (sodio, potassio, cloro, calcio e fosforo);
- creatinina, urea;
- acido urico;
- enzimi del succo pancreatico (a-amilasi, lipasi, tripsina);
- contenuto di anidride carbonica
- Immaginogragia: Rx, Ecografia e le ben note TAC, RMN (tecniche, la prima di ideazione più recente 1967 rispetto alla seconda che risale, sebbene sia più dettagliante, a prima del 1950). Questi esami sono utili a dare un’ immagine statica anche se ad alta definizione di aree sotto osservazione. Danno “una fotografia su scala di grigi” del cervello come “oggetto fermo, non in azione”. L’ immaginografia correntemente impiegata si articola in 2 settori sostanziali: l’indagine dei tessuti solidi (radiazioni e campi magnetici) e quello de tessuti molli (ecografia). L’ecografia può dare immagini dinamiche ad esempio del flusso sanguigno nei vasi del collo e della cinetica cardiaca – eco color doppler
Cosa rilevano gli esami di nuova generazione (1990/2000- )? A cosa servono?
Sono esami che vanno incontro al desiderio più antico dell’essere vivante : sapere come “come si funziona”. Sono esami che sono impostati , per esempio
Per “sapere/vedere” come “funziona” il cervello.
Per conoscere l’ereditarietà, conoscere il genoma (la genetica- l’epigenetica)
Per conoscere il bioritmo ormonale
Per conoscere il microbiota ed avere indicazioni sull’imminitariertà cellulare ed intracellulare .
Queste indagini sono molto importanti per conoscere chi siamo, a cosa andiamo incontro, cosa stiamo facendo contro di noi e cosa invece potremmo fare per aiutarci. Sono esami che ci indicano anche perché e i farmaci, i principi attivi (anche di origine naturale) agiscono in maniera diversa a seconda della persona indipendentemente dal fatto che la categoria della malattia diagnosticata sia la medesima.
FIGURA
Come si può vedere come “funziona” il cervello?
– Imaging Ibrido – funzionale: questi esami “vedono” non una “foto tessera” in scale di grigio del cervello , ma rilevano quale sia la capacità funzionale delle varie strutture del nostro sistema nervoso e del nostro intero organismo; “vedono” la funzion, vedono il cervello in funzione”.
In particolare, il sistema combinato PET-CT è una tecnologia in grado di fornire informazioni anatomiche, fisiologiche e funzionali. La TC, infatti, permette di ottenere un’informazione accurata sulla localizzazione e/o la caratterizzazione degli organi e delle lesioni, mentre la PET fornisce informazioni funzionali del tessuto. Le immagini anatomiche provenienti dalla TC e le immagini funzionali dalla PET sono, quindi coregistrate e l’immagine risultante permette di visualizzare i tessuti metabolicamente attivi, differenziando diversi gradi di attività metabolica. Il sistema integrato PET-RM, tecnologia più recente rispetto alla PET-TC, permette di associare alle immagini funzionali provenienti dalla PET le immagini anatomiche e, quando disponibili, le immagini funzionali prodotte dalla RM. I sistemi di imaging integrati che combinano la PET con la RM sembrano fornire una visualizzazione anatomica più dettagliata dei tessuti molli senza l’utilizzo delle radiazioni ionizzanti della TC.
La Diffusion MRI con immagini 3D, è il miglior candidato a sostituire la positron emission tomography–PET. Associando cognizioni di farmacologia è possibile comunque, con ambedue questi sistemi ibridi, identificare i sistemi neurotrasmittotoriali attivati e eventuali deficit o devianze di funzione
– Possiamo vedere l’attività di molti dei sistemi neuronali, in vivo, con il mezzon non invasivo della pupillometria neuro-farmacoclinica, introdotta nel 1980 dal nostro gruppo.
Cos’è la a pupillometria in Neurobiochimica – Neurofarmacologia?
La pupillometria è un esame incruento che si avvale della misurazione il diametro del muscolo sfintere dell’iride che si rileva quando sia somministrato localmente uno stimolatore di specifici sistemi di trasmissione neuronale. L’osservazione può variare da pochi minuti a ore, ma il paziente non subisce né radiazioni, nè campi magnetici e nemmeno è costretto in qualche macchina. Il bulbo oculare è in effetti l’estroflessione unica del cervello: una specie di “finestra sul cervello” dalla quale che ci è dato di poter osservare la funzionalità di alcuni sistemi cerebrali . Nella pratica si valutano le reazioni del muscolo sfintere dell’iride a controllo non solo vegetativo ma anche NANC , serotonergico , opioidergico etc mentre quest’ultimi network neuronali sono sottoposta ad appropriata stimolazione di attivare differenti nsistemi di trasmissione neuronale.
Nota bene : Si deve evitare la somministrazione di particolari sostanze nei soggetti glaucomatosi
Sicuteri F, Nicolodi M, Fusco BM. Abnormal sensitivity to neurotransmitters agonists, antagonists and neurotransmitter releasers. In: J Olesen, L Edvinsson (eds.) Basic Mechanism of Headache, Amsterdam: Elsevier Science Publisher, pp 275-86, 1988
Nicolodi M, Andreini R, Sicuteri F. Possible opioid receptor up-regulation and clinical improvement in migraine from naloxone. Cephalalgia 9 (10): 19-20, 1989
Sicuteri F, Nicolodi M, Michelacci S, Conti P., Fanciullacci M. Possible transmethylation impairment in migraine.The Migraine Trust 7th International Symposium, London, September 1988, p 29
Fanciullacci M, Pietrini U, Nicolodi M. Non vascular action of calcium blockers in migraine: a pupillopharmacological study. International Congress on Migraine and Epilepsia, Neural Basis and Calcium Modulation, Rome, May 29th-31st 1986, p 24-25
Nicolodi M, Sicuteri F. 5-Ht1B/D receptor function in pupillary dynamics of iris sphincter muscle in animal and man. Cephalalgia 21: 4, 363, 2001
Nicolodi M, Fanfani F., Spillantini MG., Torrini A. Cortical atrophy and memory deficits in 4 clusters of chronic migraine sufferers: a 6 years ‘ observation. Cephalalgia 27(6):598, 2008
M. Nicolodi, A. Torrini, M. Fanfani. Fluorodeoxyglucose positron emission tomography/computed. Tomography findings in migraine sufferers and control. Subjects: preliminary note. J Headache Pain (2014)
Una domanda antica come l’uomo riguarda l’ origine delle nostre caratteristiche, ci domandiamo perché siamo così, ci domandiamo se alcune cose (patologie) siano scritte in un destino e quanto il destino esista davvero. Per queste ragioni le conoscenze pertinenti la genetica e l’epigenitica risultano di enorme interesse , in campo medico.
La Genetica e L’Epigenetica: Cosa si può valutare
Si sa che molte nostre fortune e sfortune fsiche, emotive, psichiche, prestazionali hanno base genetica, hanno quindi una radice nel nostro DNA è però altrettanto vero che Il DNA, i geni non sono l’unica informazione tramandata dai genitori ai figli. Vi sono ormai ampie prove che l’ambiente esterno, anche l’alimentazione può determinare variazioni ereditabili che si traducono in “istruzioni epigenetiche” che regolano l’ espressione dei geni (Yeuda e Lehrner 2018).
Nella cefalea è importante il ruolo della genetica
Gerola S., Battistini S, Stenirri S, Nicolodi M, Arnetoli G, Canova S, Binelli G. Bernardi A, Balan S, Ferrari M, Carrera P. CACNA1A gene non-synomynous single nucleotide polymorphism and common migraine in Italy: a case-controll association study with a micro-array technology. Clin. Chem Lab. Med 47(6): 783-5, 2009
Nicolodi M, Coppola G, Sicuteri R, Sicuteri F. Visceral pain heritability in migraineours blood akins. IASP 7th World Congress on pain, Paris, August 22-27, 1993, p 12
Nicolodi M, Sicuteri F. Systemic vascular hyperalgesia: a genetic index of dysnociception.Workshop “Autoanalgesia and its dysfunctions”, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Firenze 17 dicembre 1993
Nicolodi M, Sicuteri F. The detection of inheritable, pain independent “third hyperalgesia”. In: J:A: De Vera, W. Parris, S.Erdine (Eds:) Management of pain : A world perspective: Internat Proc. Div. Monduzzi, Vol.3 pp 352-359, 1988
Nella cefalea è anche di grande rilevanza il ruolo dell’epigenetica
L’epigenetica si può definire “la Scienza che legge come avvengono i cambiamenti del DNA senza stravolgerlo”, senza alterarlo, cambiandone però l’espressione finale. L’epigenetica è “come le cellule prendono nota degli eventi- dell’ambiente”. Quindi si potrebbe dire che è la traccia che lascia l’ambiente sul nostro corredo genetico. L’epigenetica si esprime con meccanismi per cui aree del DNA possono non esprimersi o esprimersi , possono “ essere spente o accese” senza che il DNA sia, in se stesso, sia alterato
Come si può cambiare il modo di esprimersi del DNA? I modi più conosciuti sono
-La metilazione: La metilazione è un meccanismo ubiquitario nell’organismo
Il nostro gruppo ha svolto ricerche nell’ambito della S-adenosil metionina (SAMe), sostanza che è stata scoperta in Italia nel 1952 . La SAMe è coenzima determinante nel trasferimento di gruppi metilici: processo di metilazione – tranmetilazione – cioè donazione a una seconda molecola a mezzo di metiltransferarsi
Questo processo coinvolge numerosissime reazioni nel nostro organismo ove si assiste al trasferimento di un gruppo metile da SAMe a differenti substrati biologici: acidi nucleici, proteine, lipidi. La SAMe risulta anche di rilievo nella biosintesi di ormoni e neurotrasmettitori che regolano sia la trasmissione dolorosa che il tono dell’umore trasmettitori/ormoni collegati all’umore, allo stress.
Il ruolo della metilazione del DNA fu videnziata nel cancro nel 1983, poi in molte altre patologie
Cosa noi sappiamo della metilazione nella cefalea?
Sicuteri F, Nicolodi M, Michelacci S, Conti P., Fanciullacci M. Possible transmethylation impairment in migraine.The Migraine Trust 7th International Symposium, London, September 1988, p 29
-Un altro processo significativo per l’epigenetica è la modificazione della cromatina. La Cromatina è il complesso di proteine e DNA- istone – che si trova nel nucleo della cellula Questo complesso può esser modificato da processi di acetilazione , da enzimi , da sostanze che possono interagire con l’RNA.
– L’effetto imprinting. In genetica l’effetto imprinting descrive la condizione ove 2 alleli di un gene pari viene silenziato da un processo di metilazione – vedi sopra- o acetilazione . Questo adattamento può anche esser negativo determinando una maggior fragilità – silenzio- a fronte di microbi o sostanze esogene dannose- Il fenomeno fu portato in luce nelle de cellule vegetali nel 1911. E’ stato poi messo in si evidenza anche nel DNA dei mammiferi nel 1991
Come la Genetica e l’Epigenetica cambiano la risposta alla terapia: La Farmacogenomica
Basandosi sull’assetto genetico ed epigenetico si possono evidenziare dati di farmacogenomica che ci spiegano come la stessa misura terapeutica possa essere sia corretta che sbagliata, sia sufficiente insufficienten, sia giusta che eccessiva L’assetto genetico e l’epigenetica inducono variazioni importantissime che sono legate in prima istanza all’assetto degli enzimi capaci di metabolizzare ciascun principio attivo, assetto che diversifica da individuo ad individuo secondo regole predisposte dalla genetica e dall’epigenetica Si viene quindi a costituitre un insieme di dati che portano alla medicina di precisione, fatta a misura di ciascun vivente basando la valutazione medica non solamente su presunzioni narrative ma anche su esatti dati applaesati da esami targhetizzati. Quindi fare una diagnosi di malattia x o y è il primo passo ma non è un passo sufficiente a dirigere una terapia.
Se si vuole arrivare a una terapia davvero ponderata, di criterio ed adeguata ai bisogni del singolo paziente che non è mai fotocopia di un altro, risultano irrinunciabili alcuni esami. Ad esempio:
- Esami che concernono genetica ed epigenetica, ambedue parte integrante dell’eridarietà. Esami sul genoma: Più specificamente sul nostro personale, individualissimo assetto enzimatico che ci consente o meno di rispondere a un farmaco o che determina il presentarsi di pletore d’effetti avversi o della refrattarietà del non rispondere allele terapie
- Altresì rilevante ed indagabile un aspetto che ci rende unici e che varia a seconda delle condizioni in cui viviamo (per esempio Stress – No Stress): la profilazione dello spettro genetico del nostro microbiota che si è visto aver un effetto strutturale sull HPA, cioè sul nostro strumento di risposta alle sollecitazioni detti stressor – é flessibile ad eventi del nostro ambiente, a a cibi, a condizioni emozionali,
Gi esami che si connettono alla genetica ed epigenetica sono esami chedebbono esser validati sulla base del confronto con banche dati .Ad esempio dati di genetica quali I dati di 1000 Genome project – partito, come si intende dal nome, per sequenziare mille volontari di diversi gruppi etnici. A cosa servono migliaia di genomi analizzati, che ne facciamo di questi dati? Il primo scopo è quello di costruire correlazioni tra variabilità genetica e caratteristiche cliniche
Gli esami di Nuova Generazione permettono di conoscere altri aspetti fondamentali che contraddistinguono il singolo essere umono e che sono aspetti fondamentali per mantenerne il benessere e l’equilibrio che quindi deve esser preservato e non alterato da approcci farmacologici che porterebbero sollievo a un sintoma ma scompenso al’essere umano. Una scelta così impegnativa è ammissibile solo a fronte di patologie che lasciano pochissimo spazio alla sopravvivenza
Possiamo elencare alcuni dati fondamentali a cui oggi possiamo senza difficolta accedere e che dobbiamo tenere presenti prima di impostare terapie sia sintomatiche , cioè dirette al sollievo del sintoma (in questo caso della crisi di dolore) sia delle terapie di fondo che sono dirette a donare una migliore qualità di vita
a. Dobbiamo conoscere l’assetto ormonale e le sue variazioni e le sue alterazioni – si è detto che lo stress produce molte alterazioni, e non solo quantitative, ma rompe anche i bioritmi di inferadiani, che regolano la giornata e i bioritmi ultradiani che determinano cadenze nuove nelle nostre energie/possibilità fisiche etc . In quest’ ottica si pssono valutare in tempo reale, i livelli ormonali che cambiano durante la giornata. Si metteranno poi questi valori correlazione con stile di vita, in altre parole, si valutarà il rapporto che si crea tra l’essere vivente e gli stimoli (Stressors) che lo sollecitano che sono stimoli a cui l’essere umano può sapere come rispondere (Prova-Test) oppure può anche non saper rispondere (Stress)
b Conoscere la misura degli effetti dello Stress attraverso le indagini sulle particelle più piccole: la Diagnostica Molecolare . Questi esami di nuova generazione risultano essere un approccio pressoché indispensabile per rispondere a quesiti che, in medicina, ci si debbono porre in quest’ epoca. Quesiti che riguardano le risposte a stressor ambientali. Stressors ambientali che sono tutti di grande rilievo per l’ “antiaging” che deve essere inteso in termini unitari e quindi come invecchiamento cutaneo, osseo, neurologico. Questi dati, ad esempio, ci possono aiutare a dare una valutazione di ”ageing neuronale/ cerebrale” e/o della predisposizione al fenomeno/problema, noto come demenza , che diviene sempre più rilevante nella nostra soocietà dove a lungo si sopravvvive molto a lungo. Sebbene l’ageing neuronale riguardi la demenza, lo stress ambientale colpisce anche in modi diversi condizionando risposte diferse tra cui l’esacerbazione del dolore che non deve esser considerate un fenomeno da tollerare perchè il dolore è un parametro capace di alterare tutti gli altri parametri vitali come Frequenza Cardiaca (FC); Pressione Arteriosa (PA); Temperatura corporea (T°); Frequenza respiratoria (FR). Il dolore pertanto è uno stress molto rilevante e fonte anche di “ageing”.
Il fine delle nuove diagnostiche e della nuova medicina si sostanzia nel fatto che potremmo capire meglio quando a noi son richieste risposte che non possiamo fronteggiare per ragioni di fragilità genetica e di eccessivo impatto da parte di stimoli stressanti. Sono esami che possono indicarci dove e come intervenire per vivere molto meglio oltre che solamente per sopravvivere a lungo. Un esempio di ageing sotto’occhio di tutti è l’invecchiamento della pelle che origina, in genere, da uno stress ossidativo che colpisce
però ’intero organismo anche se molto lo si “vede” a livello cutaneo ove si connettono dei danni da esposisizione ambientale (ad esempio agli UV).
In effetti le forme avanzate di invecchiamento cutaneo confinano con stati precancerosi e questo è un modo semplice per comprendere come la qualità e la quantità del vivere siano confinanti
c. Gli esami di nuova generazione hanno tra gli scopi quello di conoscere i sistemi di difesa dell’ essere umano, quindi lil suo sistema immunitario perché è uno dei primi sistemi “ad essere messo in discussione” dagli eventi di stimolo , cioè dagli stress. Ma è anche necessario conoscere i sistemi di difesa livello cellulare, in particolare i sistemi di difesa dai radicali liberi. Trattando di dolore ci soffermiamo in particolare sul nitossido (NO), ubiquitario messaggero gasoso sintetizzato dalla nitroso sintasi (NOS). Questo radicale libero ha un rilievo particolare in diverse patologie ma ha un ruolo particolare nella cefalea e nella fibromialgia.
Vediamo in breve che Il Nitrossido (NO) ha un ruolo all’interno della attività immunitaria. Il nitrossido è infatti in stretta relazione con le citochine, che sono mediatori che fungono da segnali di comunicazione sia fra le cellule del sistema immunitario sia tra queste e diversi organi e tessuti, aggredendoli. Inoltre il Nitrossido (NO) svolge un ruolo di bilanciamento che è utile alla nostra salute, per esempio controbilancia lo stress ossidativo (ROS) e le citochine stress indotte da stress o da infezioni (lesione dei tessuti) pertanto agisce in senso neuroprotettivo difendendo dall’effetto l’effetto tossico dei radicali liberi dell’ ossigeno (ROS) .
Nitric oxide and the immune response Nature Immunology 2001
NO/NOs ed emicrania
Pero’ , d’altra parte c’è da tener presente che alti livelli di Nitrossido (NO) si connettono alle acuzie dolorose della cefale e della fibromilgia.
Bradykinin and cerebral circulation: selective non-receptor interaction with histamine and serotonin through the system of nitric oxide M Carmignani 1, F Sicuteri, M Nicolodi, A R Volpe
Nicolodi M, Volpe AR, Del Bianco PL, Sicuteri F. Inheritable and acquired hyperalgesia associated to abnormal opioid receptor set-up seem to act as opiate addiction preventors. Int J Clin Pharmacol Res. 1997;17(2-3):85-8. PMID: 9403360. Pub Med
La produzione dei radical liberi dell’ossigeno (ROS) è un evento fisiologico. Infatti è un normale risultato di reazioni chimiche dentro le nostre cellule quando utilizziamo ossigeno per sviluppare energia. Quindi la produzione di una certa quantità di radicali liberi è implicita nel concetto di vita . Però, a parte la produzione di energia ci sono altri fattori responsabili della produzione di radicali liberi
Fattori Ambientali
- Inquinamento
- Fumo attivo e passive
- Alcool, inquinanti, farmaci e fitofarmaci
- Raggi Ultravioletti, Radiazioni
- Stress, Attività fisica molto intensa
- Alcuni additivi alimentari
E a noi cosa fa un ecceso di radicali liberì dell’ ossigeno (ROS)?
Questi radicali liberi di per sé , quando in alta dose, ledono l’integrità delle cellule e quindi del nostro organismo. I radicali liberi possono condurre a mutazioni del DNA e questo danno può predisporre a malattie come le demenze ma anche a patologie cancerose
I radicali liberi dell’ ossigeno ( ROS), inoltre portano a un’ipereccitabilità di membrana dei neuroni ( lamina dorsale ) che si correla al meccanismo del dolore cronico
La Domanda che ci possiamo qui porre è se é possibile misurare lo Stress.
L’utilità di comprendere cosa ci nuoce è palese se è vero che : Quello che siamo dipende dal nostro patrimonio genetico almeno per 30% e da quello che ne facciamo al 60-70%
E’ utile Perchè quello ch che “ ne facciamo” significa come ci rapportiamo all’ambiente e come l’ambiente impatta su di noi. Significa cosa ci è richiesto, quali sono le sollecitazioni ambientali, emotive, variazioni climatiche, spinte sociali a cui cerchiamo, bene o meno bene, di dare risposta
In poche parole, quel 60-70% dipende “ dal come” rispondiamo a tutti gli stimoli che, nel liguaggio ormai commune, conosciamo sotto il nome generico e generale di stressor. In effetti è stato dimostrato che gli agenti esterni, anche e non ultima l’alimentazione, agiscono sull’essere vivente e sul suo genoma, sull’espressione dei geni (epigenetica) e di come queste variazioni siano trasmissibili di generazione in generazione
Inoltre, dal punto di vista del singolo soggetto (fenotipo), qualsisi sia la sua genetica, si sa che la cronobiologia degli ormoni ci indica se il soggetto mantenga o meno raporti ottimali con l’ambiente di vita, col mondo, con la natura
Il rapporto con l’ambiente è il leader dell’ epigenetica, che vediamo restare il mandrino attraverso il quale si possono rompere i bioritmi circadiani infradiani e ultradiani o circannuali
Se il rapporto con la vita si corrompe inizia la fase di stress
Come si manifesta lo stress nell’ essere umano? Sotto che vesti si presenta lo stress?
Immunità
Alterazione deella percezione del dollore e degli stimoli sensitivi
Disequilibri endocrini
Invecchiamento
The Hypothalamic Neuroendocrine Connection as a New Target for the Therapy of Cluster Headache
F. Sicuteri, M. Nicolodi, M. Poggioni
First Published June 1, 1991 Oration
https://doi.org/10.1177/0333102491011S11132
M. Nicolodi, A. Torrini, V. Sandoval, S. Klareskog. Prevalence of rheumatoid arthritis in migraine: possible action of stress and anxiety on neuroendocrine trim, SISC Congress, Modena 26-28 October 2012
L’essere vivente è costituito da sistemi di integrazione tra loro interconnessi . In effetti, un essere umano vive bene fino a quando riesce a integrarsi in modo efficace nell’ambiente che muta. Nel momento in cui non riesce più a integrarsi in modo efficace ed armonico vi è stress . Se ne deduce quindi che lo stress non è un momento della vita ma la vita stessa nel suo divenire. La capacità ed il modo in cui noi si riesce ad integrare gli stimoli esterni in continua modifica è il fattore che decide: chi non sopravvive, chi sopravvive, chi vive, chi vive bene
Hans Selye:” lo stress è l’essenza della vita perché senza la possibilità di mobilitare una risposta di stress non siamo in grado di vivere”
Selye H., (1956) The Stress of life. McGraw-Hill (Paperback), New York.
Selye H., (1971) Hormones and Resistance. Springer-Verlag, Berlin.
Se la risposta che poniamo in atto a fronte dell’ alterazione dell’ecosistema (un agente patogeno esterno, una condizione di vita ma anche una viariazione di abitudini incluse quelle le alimentari), non è adeguata si costituisce un danno da stress il che, in termini neurochimici indica uno sbilanciamento non utile e nemmeno congruo del sistema “Essere Vivente”
Come si misura lo Stress?
- Lo stress si può misurare/valutare, solo molto parzialmentese con i soli esami convenzionali della generazione 1960-1980.
- Un esame di vecchia generazione che risulta utile è il dosaggio del Cortisolo. Cosa produce biologicamente una risposta eccessiva di stress? Comporta non solo, ma anche una sovrapproduzione del cortisolo, tra i principali ormone dello stress. Il cortisolo si può dosare in ogni laboratorio
- Lo stress lascia segni documentati nel cervello. I primi studi in tal senso furono eseguiti sui militari reduci del Vietnam che avevano sviluppato un disturbo post-traumatico da stress a seguito degli eventi avversi subiti. Era visibile nel loro cervello un’atrofia dell’ippocampo, ovvero una riduzione dell’area ippocampale con la morte di parte dei neuroni. L’atrofia di cui si parla è un dato ovviamente molto rilevante e grave e lo si può mettere in evidenza con un’ analisi tecnica d’ elaborazione di immagine MRI , ma vi si accede anche con una TC-PET capace di tradurre la reale funzionalità del network in immagi
- Lo stress comporta però anche un’alterata produzione di catecolamine e di oppioidi endogeni, noti sin dall’inizio degli anni 80 dello scorso secolo come “trasmettitori” della felicità o del benessere
- Lo stress altera fortemente i parametri pertinenti i radicali liberi
- Lo Stress ha correlazione con alterazioni non solo quantitative ma di bioritmo nel rilascio degli ormoni . E gli esami, in genere si focalizzano allora sui settori: Metabolico – biosintesi neuropeptide Y, leptina e grielina , adiponenectina etc.
- Lo stress inficia la capacità di “detossicazione” Risposta a stress ambientali e radicali liberi Ciclo della metilazione Vit B3 Citocromo P450, GST epatica. Metodi semplificati posso essere d-Rom Test (quantità di radicali liberi non differenziati in gruppi ), BAP (livello degli agenti anti ossidanti , esogeni ed endogeni Nota: Si nota qui che un antiossidante frequentemente usato è la Vit C, che parrebbe la panacea in questo caso , ma la realtà non è per tutti uguale. Difatti la farmacocinetica di questa vitamina comincia ora ad esser ben studiata. Quindi dosaggi generici non sono affidabili Nutrients. 2019 Oct; 11(10): 2412.: The Pharmacokinetics of Vitamin
- Si indaga il ciclo della serotonina e della dopamina (neurogenomica di stress e malattie neurodegenerative )
- Si procede con l’analisi spettrogfotometrica del DNA del microbiota. Lo stress altera la flora intestinale : il microbiota . Tale variazione non finisce in solo disturbi del tratto digerente ma crea un feedback negativo sull’asse HPA (asse ipotalamo-ipofisi-surreni ), fonte queste ultime di cortisolo che deriva dal colesterolo che noi produciamo e lo produciamo in grande abbondanza sotto stress.
Volume 37, Issue 9, September 2012, Pages 1369-1378
Review
Regulation of the stress response by the gut microbiota: Implications for psychoneuroendocrinology
Risolvere i problemi della salute, del dolore
Per proporre soluzioni adeguate sembra opportuno e logico sapere quali siano le fattezze ereditate : genetica-epigenetica e, quelle endocrine, che regolano i ritmi vitali, quali siano in effetti gli eventuali errori di funzione nei network del sistema nervoso (imaging ibrido e pupillometria) e quale sia la vera responsività dell’ individo a sostanze attive, di sintesi o naturali (farmacogenomica). Tutto questo per essere efficaci senza intrudersi violentemente e con azioni “innaturali” o “inopportune” .
Cosa occorre per accederre a tale modo innovativo di applicare la scienza?
Lo studio approfondito sia del del singolo problema (a) , sia del del singolo paziente (b), sia del suo contesto vitale (c) = a+b-c
Inoltre, il monitoraggio di tutti i parametri qualitativi e quantitavi sia legati ai meccanismi d’insorgenza del problema sia alle possibli soluzioni dovrà esser possibilmente tradotta in algoritmi sia per il monitoraggio ma anche per la previsione di ricaduta o di successo di terapia
Mathematic models of migraine – The Journal of Headache …
https://thejournalofheadacheandpain.biomedcentral.com › …
di M Nicolodi · 2003 — This article describes the mathematical process of building a model of migraine syndrome … Nicolodi, M., Sicuteri†, F
Nicolodi M, Torrini A, Nicolodi S. Data sets to predict chronification : results of analogical neural networks (ANNs) and math model. Cephalalgia 27:645, 2008
Torrini A, Nicolodi M. Problems in refractory chronic migraine with abuse: highlights from algorhythmic analysis Cepalalgia 29(1): 151, 2009
Il Team necessario per strutturare correttamente una terapia in modo attuale
Il compito di pianificare e realizzare “la migliore qualità di vita” , indi di mantenere “in salute e ottimale funzione” l’essere umano necessita di lavoro di squadra , di team multidisciplinare per accedere ai punti cardiunali da cui partire per attuare questo programma: personalizazione , tecnologie e strumentazioni di ultima generazione
Tutto questo costituisce la forma più avanzata dai medicina personalizzata – poiché ogni essere umano ha un genoma unico, un eridarietà unica, un funzionamento unico e nessuno è fotocopia di nessun altro… ci possiamo somigliare , ma non di più
Per questo la medicina e le analisi debbono esser condotte con assoluta precisione per quella persona perché la terapià sarà non una singola compressa estratta da una scatola di vendita , ma anche un modo di vita , una cura di sé (alimentazione, controllo degli effetti dello stress che è implicito nel vivere e nel divenire)
Quest’ approccio è utile per mantenersi in salute o ritrovare l’equilibrio dell’organismo prima che questo sia compromesso da una patologia , da una mattia, da uno squilibrio che coinvolga gli equilibri vegetativi e i cognitivi
Questo si coniuga e completa la “medicina preventiva” che appunto previene le patologie a cui siamo predisposti. Il plus è dato dall’opportunità di avere gli strumenti conoscitivi per ottimizzare l’uso che possiamo fare del nostro patrimonio genetico ed epigenetico.