Mal di testa: Cosa fare e cosa si può fare

Di cefalea e di dolori primari si può migliorare fino al 90%.

È importante sapere e ricordare che esistono cure per la cefalea cronica.

Sia la cefalea, che i dolori primari, sono dovuti ad un deficit, geneticamente trasmesso, dei sistemi di difesa dal dolore.

Ci sono cure capaci di riportare il benessere risanando questo deficit.

1. SE E’ IL PRIMO MAL DI TESTA IN TUTTA LA VOSTRA VITA O SE E’ DAVVERO DIVERSO DAGLI ALTRI ATTACCHI DOLOROSI è corretto recarsi in pronto soccorso per ricevere immediatamente una rassicurazione: si deve infatti escludere che si tratti di una cosa diversa dalla cefalea, la dizione corretta sarebbe “cefalea primaria”.

Se è una cefalea primaria vi sentirete dire: “non c’è nulla”. Cosa significa? Significa che non c’è nulla di organico, non c’è nessuna lesione che la macchina possa dimostrare, nessun segno neurologico che faccia pensare a un problema che possa essere occorso a livello cerebrale. Non significa che il dolore NON esiste, significa che sino ad oggi, esami che non attengono la specialità dolore – come RMN e TAC – NON possono mettere in evidenza alterazioni ricettoriali. Questi esami in effetti servono a mettere in luce lesioni grossolane: da trauma, da metastasi, da ascesso cerebrale, da rottura d’aneurismi ed ischemie e simili. Per la verità queste condizioni, tumore per primo, hanno anche altre manifestazioni, di norma, e quindi dovrebbe non esser così difficile metterle in luce prima che diano dolore severo o molto severo.
In altre parole una TAC o una RMN, che mostrano immagini statiche, poco più che belle FOTO IN BIANCO E NERO DEL CERVELLO, NON FANNO CHIAREZZA NELLE CEFALEE PRIMARIE, NON apportano nessun dato chiarificatore circa l’origine del dolore. Possono solo escludere eventi che possono esser pregiudizievoli per la vita e la sopravvivenza del paziente, e questi eventi sono:
– Tumori (o metastasi). Se il dolore dipendesse da questo una persona giovane non sarebbe più tra noi in brevissimo tempo, peraltro la cefalea è sovente sintomo tardivo, quindi già altri fenomeni si sarebbero presentati.
– Un Ictus e questo, fatte salve particolari condizioni di coagulazione, uso di farmaci a rischio d’indurre eventi trombotici o ischemici, risulta consentaneo all’incrementare dell’età e dà altre manifestazioni, di norma, non cefalea.
– Una rottura di aneurisma è condizione che genera cefalea molto, molto severa, ma non ad attacchi che si ripetono nei mesi.
– Un ascesso cerebrale , dove però c’è spesso focalità neurologica e febbre.
– Una sclerosi in placche, ove si proceda ad esecuzione RMN con mezzo di contrasto, ma di regola non vi son sintomi a comune tra tale tal patologia e la cefalea.
Con tutto questo è ovvio che un cefalalgico può avere anche altri accidenti oltre la cefalea, ma questa è l’eccezione, non è la regola.

In sintesi: quando si fa una TC o una RMN?
– Ridotta vigilanza o disturbi della comprensione
– Comparsa del dolore solo a causa o durante sforzi fisici
– Inizio della cefalea dopo i 50 anni in persone che mai avevano avuto pima tale dolore
– Cefalea descritta dai pazienti come “la più intensa mai provata fino ad ora”
– Comparsa di una cefalea completamente diversa dagli attacchi precedenti
Vi sono inoltre altri parametri che possono indurre un medico a prescrivere una TC o una RMN, ma il medico deve aver prima stabilito una diagnosi, valutata un’anamnesi, quindi la vostra storia.

2- SE GLI ATTACCHI SI PRESENTANO MOLTO SPORADICAMENTE E NON INTERFERISCONO IN MODO PESANTE SULLA QUALITÀ DI VITA LAVORATIVA, SOCIALE, AFFETTIVA, è il caso di utilizzare un analgesico da scegliere insieme al Medico di Base – Medico di Medicina Generale – poiché ogni categoria di analgesici ha caratteristiche ed effetti collaterali, ed un’idea è possibile farsela consultando su questo sito Triptani e FANS , cioè i farmaci più utilizzati.
Attenzione, attenzione, a una cosa: tutti gli analgesici o, come più elegantemente definiti: “gli abortivi in acuto del dolore”, non possono essere assunti con elevata frequenza poiché in tal modo tendono a cronicizzare il dolore.
Questo è ancora più pesantemente evidente in coloro che utilizzano gli oppiacei, ormai in libera vendita. E’ inutile, perché ormai lo sanno tutti, star qui a spiegare che tutti gli oppiacei connettono abituazione ed assuefazione importanti, pertanto, sebbene farmaci rilevanti in alcuni frangenti, non paiono essere ideali in alcun modo su soggetti che hanno una vita intera da vivere.

3- RECENTEMENTE TRA TUTTI GLI ANALGESICI SI PONE LA CANNABIS TERAPEUTICA – Attenzione – NON IL FUMO RICREATIVO – MA LA CANNABIS TERAPEUTICA titolata per quanto riguarda i principi attivi che sono il CBD e il THC. Ricordiamo che questi prodotti vanno modulati, in termini galenici per quanto riguarda dosi, tipologia di cannabinoide – principi attivi di questa infiorescenza – e, ovviamente, dose e modalità di assunzione.
Siamo stati i primi, in Italia dopo la liberalizzazione della cannabis, a produrre una vera osservazione scientifica mettendo a confronto analgesici di corrente uso con la cannabis flos. L’uso non può essere indiscriminato, LA CAUTELA È D’OBBLIGO COSÌ COME LA VALUTAZIONE FISICA E PSICOLOGICA DEL PAZIENTE.

Cannabinoids versus conventional drugs in the acute treatment of severe migraine attacks M. Nicolodi . J Headache and Pain, 2014

4- QUANDO GLI ATTACCHI SONO MOLTI O C’E’ UNO STATO DI MALE EMICRANICO, IN ALTRE PAROLE, QUANDO IL DOLORE SI PROTRAE PER GIORNI e può apparire transitoriamente attenuato o un poco frantumato dall’assunzione dei più svariati rimedi per il dolore, significa una sola cosa: che i cosiddetti “abortivi in acuto” non hanno grandi speranze di poter condurre un paziente alla salvezza.
Anzi, è probabile, molto probabile, lo conducano o stiano conducendo alla CRONICITA’. (vai al blog)

Exploration of NMDA receptors in migraine: therapeutic … – ‎Nicolodi
Fibromyalgia and headache. Failure of serotonergic … – ‎Nicolodi

A) Prima di arrivare alla cronicità, cercate una terapia perché dopo sarà più difficile curare, non solo perché vi è un danno maggiore, ma anche perché non ci sono così tanti provvedimenti disponibili come nelle fasi iniziali o, ad ogni modo, in quelle a bassa frequenza.
B) Ad ogni modo, negli ultimi 30 anni, è proprio la cefalea cronica ad aver ricevuto un contributo d’interesse tra i più alti. E si cominciò a fine anni ’80 con un Gruppo a questo dedicato che agiva all’interno e a nome della WNF (World Federation of Neurology)

5- FARE UNA LISTA DI TUTTI I FARMACI DI CURA, quindi non degli analgesici o abortivi in acuto del dolore, E’ UN ESERCIZIO CHE SI PUO’ ANCHE FARE, MA INFINE RISULTA INUTILE AL FRUITORE FINALE CHE E’ IL SOFFERENTE. Perché? Perché è una lista lunghissima e in continua costruzione/evoluzione e deve comprendere sia principi già utilizzati in Italia sia farmaci e strumenti in uso in altri paesi d’Europa o in USA.
Qui ci limitiamo solo a dire quali sono le vie trasmettitoriali che possono essere battute: la via serotoninergica, la via dopaminergica, la via colinergica che d’altra parte è cooperante con le prime due menzionate, la via ad aminoacidi eccitatori.

Ma facciamo pure qualche esempio: una categoria molto frequentemente prescritta è quella dei triciclici.
Cosa fanno i triciclici? I triciclici son definibili farmaci spuri, infatti toccano molti tasti. Esempi: la serotonina, l’istamina, l’acetilcolina, sono attivi a livello adrenergico ed agiscono anche sui recettori NMDA. Per questo si chiamano farmaci “umbrella” perché, come l’ombrello, parano da tante diverse gocce. Essere spuri deve esser accolto sempre come un difetto? Infine no, o, ad ogni modo, non solo questa è la chiave di lettura.
Altra categoria degna di nota: gli SSRI, in genere commercializzati come antidepressivi. Perché possono essere utili? Perché limitano la degradazione della serotonina e nei cefalalgici la serotonina è scarsa. Ma, ma c’è un ma. E l’abbiamo già enunciato: i cefalalgici sono poveri di serotonina, quindi va bene metterne da parte, ma più che altro bisognerebbe “rimettere in moto la fabbrica” e questo NON lo si può fare dando solo supplementi alimentari perché non basta a risanare le condizioni. Risulta davvero utile solo per far sì che i bambini predisposti non divengano, nel tempo, affetti da questa patologia.

L-5-HYDROXYTRYPTOPHAN CAN PREVENT NOCICEPTIVE DISORDERS IN MAN Maria Nicolodi and Federigo Sicuteri

Gli antiepilettici, con molti difetti, con molte virtù – la più importante delle virtù: quella caratteristica ad alcuni tra questi farmaci, non tutti, di intromettersi nell’attività dei recettori NMDA che sono tra i protagonisti della cronicizzazione e della ridondanza del dolore, meccanismi attraverso cui il dolore occupa sempre più tempo della vita e aree dell’estremità cefaliche e, talvolta, del corpo intero, sempre più vaste.
L’effetto degli antiepilettici è sempre così preciso: no. Ma la categoria è degna di considerazione.

INFINE, IN QUESTA LISTA DI FARMACI, UNA NOTA DAVVERO IMPORTANTE:

NON ESISTONO FARMACI NUOVI E FARMACI VECCHI, NATURALI O CHIMICI

ESISTONO FARMACI GIUSTI

Tra i farmaci vanno inseriti anche le sostanze non di sintesi, dai Fiori di Bach alla Cannabis Flos. E facciamo l’esempio, attuale, della Cannabis Flos.

Ne esistono differenti tipi con diverso contenuto di cannabinoidi, pertanto deve essere il medico a scegliere quale sia adatta o quali siano adatti. Deve scegliere dose e modo di somministrazione a seconda del dolore e dell’organismo interessato. Non perché una sostanza si trova in natura deve esser per forza scevra da effetti negativi.

6- E SE C’E’ UN ATTACCO DI EMICRANIA CON AURA MI DEVO PREOCCUPARE? L’attacco di emicrania con disturbo neurologico che può riguardare la vista, la sensibilità: in genere di braccia e zona intorno alla bocca o forme motorie, dalla più frequente impossibilità ad articolare correttamente sino all’emiplegia; è sicuramente un attacco che desta angoscia e ansia. Vi son prove che, purtroppo, questa patologia sia connessa a una frequenza molto maggiore di patologie cardio e cerebro-vascolari facilmente documentabili o meno facilmente evidenziabili, come l’angina X. (vai al blog)Si configura come problema da terapizzare, pertanto:

7- NON PERMETTERE A NESSUNO CHE SIA DETTO “COSA VUOI CHE SIA”, “IMPARA A CONVIVERCI”, “SARA’ NERVOSO”, “tanto l’hanno tutti”, “smetti di lamentarti sempre”…

No, una cefalea severa non l’hanno tutti, per niente.

LA CEFALEA SEVERA È STATA POSTA DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ TRA

LE TOP TEN DI TUTTE LE PATOLOGIE, INCLUSO CANCRO, DIABETE ETC…,

IN QUANTO A DISABILITÀ INDOTTA E A LESIONE DELLA QUALITÀ DI VITA,

E QUESTO L’HA STABILITO L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (WHO- WORLD HEALTH ORGANIZATION), NON UN PARTITO POLITICO E NEMMENO UN MEDICO PIETOSO.

WHO | Atlas of headache disorders and resources in the…

10 commenti su “Mal di testa: Cosa fare e cosa si può fare”

  1. Ho letto con molto interesse gli articoli di cui sopra.
    Sono affetto da emicrania con aura ad andamento giornaliero . 20′ di aurea e poi 4+4 ore di mal di testa forte. Ritengo sia ereditario. Per tutta la vita le crisi si manifestavano raramente (1 volta l’anno). Oggi ho 83 anni. Negli ultimi tre anni le crisi si sono sempre di più ravvicinate fino a diventare giornaliere. Negli ultimi due anni mi sono curato con prodotti omeopatici (Thuya occidentalis cmk – conium mk ) ottenendo buoni risultati- Negli ultimi 4 mesi questi prodotti sono risultati nulli. L’unico rimedio è 1/4 di pastiglia effervescente di DIFMETRE che risulta risolutiva. Chiedo aiuto

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    • Gentilissimo,
      Grazie per l’interesse.
      Da quanto scrive parrebbe che il problema dell’emicrania preceduta da aura – probabilmente visiva, scrivo però le altre forme di emicrania con aura a piè della risposta- sia molto frequente in questi ultimi 4 mesi, ma non sappiamo la frequenza. In poche parole 1 attacco al mese di emicrania con aura è già molto, nel caso la frequenza fosse superiore è bene che una valutazione sia più globale. Fatto è che, di norma, gli attacchi di emicrania con aura si presentan raggruppati, quindi in definiti periodi, per poi scomparire, rendendo completamente silente la patologia anche per mesi. Da qui una valutazione della terapia che varia, per tipologia, a seconda delle caratteristiche dell’aura e a seconda ella frequenza della cefalea, a seconda, in ultimo, dell’eventuale concomitante presenza di emicrania senz’aura che lei però non menziona, indi questo non parrebbe il suo caso.
      Si dice che l’emicrania decala nell’età un po’ avanzata, il che non sempre è vero perchè vi possono essere trigger vascolari che invertono questo assunto, che poi appunto è solo un assunto e non una certezza. In considerazione di quanto lei, al momento odierno usa, sembra di poter desumere che Ella si rivolge al solo contenimento dell’attacco doloroso che segue l’aura poichè certo questo non risulta intervento specifico a limitare il fenomeno neurologico focale, transitorio e benigno, che è rappresentato appunto dall’aura. In poche parole, lei sembra, al momento, mancare di una valutazione globale e di una adatta terapia di fondo che dalla valutazione deve scaturire.
      Un saluto carissimo.
      Ecco qui sotto l’elenco pertinente la classificazione dell’emicrania con aura:
      Sicuteri Nicolodi
      1.2.1 Migraine with typical aura
      1.2.1.1 Typical aura with headache
      1.2.1.2 Typical aura without headache
      1.2.2 Migraine with brainstem aura
      1.2.3 Hemiplegic migraine
      1.2.3.1 Familial hemiplegic migraine (FHM)
      1.2.3.1.1 Familial hemiplegic migraine type 1 (FHM1)
      1.2.3.1.2 Familial hemiplegic migraine type 2 (FHM2)
      1.2.3.1.3 Familial hemiplegic migraine type 3 (FHM3)
      1.2.3.1.4 Familial hemiplegic migraine, other loci
      1.2.3.2 Sporadic hemiplegic migraine
      1.2.4 Retinal migraine
      Quest’ultimo tipo di emicrania non fa parte con esattezza delle forme con aura, ma deve essere una diagnosi differenziale in alcuni casi dati come emicrania visiva.

      Rispondi
  2. Salve. Ho 19anni e soffro di mal di testa da quando ne ho 4, quasi tutti i giorni nella zona orbitale, senza aura, senza vomito. Fastidio la luce o fonti di luce tipo schermo del computer o cellulare specie al mattino. Mi sveglio con il mal di testa. Nonostante questo vivo la mia vita normalmente. Il mio diario cefLee è praticamente pieno. Alcune volte ho attacco forte.
    Sono stata in un centro cefalee del nord Italia dove mi hanno prescritto una cura con TOPIRAMATO (che ho appena iniziato) e TRIPTANI al bisogno. Devo inoltre fare RM.
    Vorrei avere un parere. Grazie
    Arianna

    Rispondi
    • Gentilissima Arianna,
      è per noi davvero difficile offrirle un parere poichè,per la verità,
      non sappiamo se lei ha una forma di emicrania cronicizzata con superuso di analgesici,
      sebbene si presuma di no, diversamente, in generale, si evita di prescrivere i triptani e si esegue prima un wash-out di cui lei
      non fa cenno. Inoltre non sappiamo se è cominciato come forma episodica o,
      sebbene, vista la prescrizione, si tenda a pensare questo, non sappiamo in
      quanto tempo è divenuta cronica. Possiamo solo dirle, con questi pochissimi
      elementi alla mano, che i triptani vanno assunti, sì all’inizio dell’attacco,
      ma non più di 1-2 volte settimana, massimo massimo e mai in concomitanza di
      assunzione di estro-progestinici- la pillola anticoncezionale, per intenderci,
      poichè fa incrementare i rischi relati, lo diciamo in termini semplici,
      all’aggregazione del sangue. In ultimo lei sembra descrivere più che attacchi
      uno stato doloroso continuo.
      Il fatto che deba fare una RM sembrerebbe indicare che questa grave situazione
      si è da poco instaurata e/o ha un profilo non chiaro. Detto con grande
      sincerità, davvero, i dati son troppo pochi e la condizione ci pare seria.
      La scelta della farmacoterapia che ella riferisce, associata alla prescrizione
      di RM non ci illumina maggiormente. Come vede abbiamo sempre usati verbi al
      condizionale – Sembrerebbe, parrebbe e così via – quindi, quanto suggerito,
      è solo detto in via generale.
      Caso mai ci voglia tenere aggiornati.
      Un saluto carissimo
      Sicuteri Nicolodi

      Rispondi
  3. Salve sono Michela. Non conoscevo la vostra fondazione, ho letto per caso su internet e ho iniziato ad approfondire Soffro da qualche anno di emicrania senza aura e cefalea muscolo tensiva che ho sempre curato con analgesici ed altro fino a che con questi non risolvevo alcun episodio di mal di testa. Sono in cura ad un centro cefalea da poco tempo, attualmente in cura con inderal 40 e anti depressivo senza alcun miglioramento o meglio Sia con topomax 50 sia con inderal mi succede che passano gli episodi di cefalea forte ma quotidianamente avverto un cerchio alla testa, che prima di assumere il farmaco non avevo. Nel senso che se sospendo ifarmaco il cerchio fastidioso alla testa non lo avverto più. Ho chiesto al neurologo che non mi sa dare una spiegazione, allora piuttosto che avere questo cerchio alla testa tutti i giorni ho sospeso tutto, preferisco avere più volte alla settimana cefalea forte ma godermi i restanti giorni della settimana. Sono esausta.

    Rispondi
    • Gentilissima Michela,
      andrò a dire una cosa vera e spiacevole, ma comunque i rimedi esistono, quindi non si abbatta.
      Lei è diventata cronica – quello che si chiama transformed migraine.
      Vi sono terapie specifiche poichè i meccanismi della cronicizzazione e central sensitization
      sono ormai noti.
      Se vuole legga nel blog “cronicizzazione e decronicizzazione”, mi dispiace i
      commenti non si vedono poichè eran tutti in inglese e si vedono solo sul
      wordpress d’oltreoceano.
      Se vuole a noi affidarsi ci può contattare per telefono.
      Un saluto e un abbraccio
      Sicuteri Nicolodi

      Rispondi
  4. Ho 61 anni e da circa 7 anni soffro di cefalea. Inizialmente un attacco di cefalea ogni settimana ora tutti i giorni ho mal di testa. Prendo 15 gocce la sera prima di coricarmi di Laroxyl e minimo 1 Indoxen supposte al giorno. Ho provato diverse cure ma senza risultato. Se avete qualche consiglio, sarei anche disposto a venire per una visita, perchè la vita così è pesantissima anche perchè lavoro ancora. Grazie e Bupona Pasqua da Gian Luigi Valcarenghi.

    Rispondi
    • Gentilissimo
      Da quanto lei scrive parrebbe di trovarsi a fronte di un’emicrania
      cronicizzata in superuso di aanalgesici- le cosiddette MOH- Son queste delle
      forme che non hanno più tutte le caratteristiche native dell’emicrania
      senz’aura , ma, in effetti, restan prestamente riconoscibili dalle forme di
      tension-type hedache proprio perchè , diversamente dalla cefalea tension-type
      – come osserva la traduzione è un pochino obliqua e sarebbe corretto, in
      italiano, dirla simil-tensivo- In effettiè una diagnosi che ha basi storiche
      ma, come tutta l’odierna classificazione non vuole spiegare proprio nulla circa
      il meccanismo d’origine. E’ una classificazione che va letta molto bene per
      non acchiappar granchi , pur tuttavia è più adatta a rwdigere casistiche che
      alla clinica, e questo è già stato rilevato da tanti autori
      Certo è che la deduzione circa il suo stato qui si basa su quanto lei decrive
      e non abbiamo suffragi scientifici che oggi son invece necessari a impostare un
      iter diagnostico terapeutico adeguato
      Non sappiamo perchè precedenti approcci non le sian stati consoni e non sian
      riusciti a rarefare i suoi attacchi rendendoli vieppiù meno frequenti ed
      aggressivi.
      Ipotesi se ne potrebberio fare ma soffron tutte di grande virtualità che poi
      porta a parlare ma a non indicare nulla.
      Di certo Ella, ad ora è in condizione di cronicità. Forse ha letto qualcosa
      all’interno del nostro sito, forse ha incrociato l’articolo sulla
      cronicizzazioni e decronicizzazione
      In poche parole, ormai dal 94 si è edito il meccanismo non solo della
      cronicizzazione ma, come ovvio, della decronicizzazione. Applicando questo
      metodo tante sono ormai le persone che son tornate a una vita normale in cui
      non speravano più-queste sono le loro parole
      Non ci son segreti, abbiamo sempre pubblicato tutto quello che facciamo, con
      onestà, con serietà
      Noi siamo qui
      Un saluto caro, una buona Pasqua , anche se in ritardo .

      Rispondi
  5. da 2 anni in seguito ad una improvvisa depressione di cui mi sto curando tuttora e dalla quale ne sto uscendo bene,mi si e’ cronicizzato il mal di testa che gia’ soffrivo saltuariamente intotno ai 30/40 anni.Attualmente ne soffro tutti i gg
    e mi sto curando da 2 anni con Tachicaf 1000(2/3 bustine al giorno)pero”non mi passa completamente.Per un anno il mal di testa mi prendeva la parte destra (da un dolore dalla scapola dx fino alla tempia dx
    Dopo una cura fisiatrica con massaggi dalla scapola dx l’emicrania di cui sopra mi e”passata,pero’ il mal di testa ha cambiato zona ed ora mi colpisce l entrambi le tempie e la fronte ogni giorno .Ho un po’ di beneficio con Tachicaf 1000 di cui ho gia’ parlato .Questo mal di testa cronico mi ha cambiato la vita:da quando eto ragazzo sono sempre andato in montagna ,una volta la settimana camminando dalle 5 alle 6 ore fino a 2 anni fa’ quando mi e’ comparsa la depressione.Ho abbandonato la montagna la mia grande passione, non sopporto + il sole un’altra mia passione.Ora ho 72 anni da 16 anni in pensione.Sono riuscito (15 gg fa’ a fare un Tour Sicilia Orientale camminando parecchio x visite e luoghi vari con beneficio prendendo 2 Tachicaf al giorno.Ora attualmente sono ritornato col mio nuovo mal di testa ad entrambo le tempie ed in fronte.Potrei sapere come e cosa potrei fare x star meglio x non avere il mal di testa ogni giorno? Mi e’ stata consigliata la Cannabis Terapeutica.Potrei avere una risposta a quanto sopra esposto e che terapia intraprendere x stare meglio?Grazie.Domenica 10/6/2018.

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    • Guardi, peer fare una buona terapia che davvero faccia il bene di una persona che soffre – e in questo caso soffre cronicamente- e non è dir poco- visitare è la prima necessità
      serve a stabilire dei parametri importanti che forse non le diranno gran cosa e che sono iperalgesia allodinia , A ce servono? servono a comprendere quant’è radicata la cronicizzazione e quanto sia invasiva rispetto ai sistemi che, in natura, dovrebbero difenderci dal dolore ma che sono stati, come evidente esautorati. Servono a capire se gli analgesici stessi hanno partecipato all’esautorazione e come e in che misura
      Se non si comprendono questi punti che poi non sono molti si finisce col non fare per nulla del bene, al contrario
      Certo i cannabinoidi fanno parte dell’arsenale della terapia analgesica e vanno usati con un bel po’ di criterio perchè a quel modo si vedono dei gran bei risultati, però non è detto per nulla che siano un vestito taglia unica che va bene per tutti, per nulla, Se ci si fa un problema d’età ; personalmente ho già scritto lavori ove metto in luce come i soggetti più maturi sian probabilmente i destinatari naturali di tali approcci, questo non vuol dire che tutte le persone mature abbiano le stesse necessità, la stessa struttura. Attenzione qui si parla di veri farmaci. Quanto al tachicaf , non è questo analgesico potente purtuttavia ormai l’uso che ne fa è largo quindi lo pone a rischio, a seconda della sua struttura e fragilità di tachi /aritmie- caffeina- di danno renale e , sicuramente, come tutti i sintomatici in ia quotidiana di incremento della cronicita’, indi se vuole la curiamo, ma la cura si intende quale ripristino delle sue facoltà naturali di porre in azioni i suoi umani sistemi di analgesia, secondo natura, ritrovare la natura non è un secondo ma è la cosa migliore
      Un saluto caro
      Sicuteri Nicolodi

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